Biografia - Gianfrancesco Chinellato

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BIOGRAFIA
Gianfrancesco Chinellato

Sono nato il 18 aprile del 1942 all’Ospedale Civile di Venezia.
Ho abitato sin dai primi giorni della nascita in via Dante, a Mestre, con la mamma e alcuni miei zii  e zie, sorelle della mamma, fino alla fine della guerra.
Ricordo ancora il rifugio vicino alla Via Piave, dove io, la mamma e alcune zie ed uno zio di nome Angelo eravamo rifugiati, assieme a molti mestrini e qualche veneziano. Rammento il bombardamento degli aerei inglesi e il famoso “Pippo” storico aereo di cui nacque anche una canzone. In quel periodo morirono molte persone ed anche lo zio Angelo, invalido di guerra, a causa di una bomba. Ora le ossa dello zio sono nell’ossario della Chiesa di Santa Maria Immacolata di Lourdes, in via Piave, la mia parrocchia attuale.
All’età di quattro anni, a guerra ormai finita, suonavo, per puro diletto, la fisarmonica, incoraggiato da una mia zia, ora suora, che aveva la passione per la musica. Io mi sentivo portato per la musica, ma allo stesso tempo non ero in grado di seguire uno studio continuativo ed era solo uno svago un “puro divertimento”.
Dalla parte di mio padre e di mia madre c’erano stati alcuni zii che suonavano per professione, ricordo Spiridione de Zorzi, che io avevo appena conosciuto a Venezia, suonatore di corno alla Fenice e poi alla Banda Monteverdi. Dalla parte di mia madre, c’era uno zio di nome Ferruccio Florian che suonava l’organo ed era anche pianista, egli era il fratello di mia nonna materna ed abitava a Losson di Meolo. Io appena lo ricordo, ero solo un bambino.
Alla fine della guerra ho vissuto a Venezia con i miei genitori in Calle del Forno Santa Sofia, vicino alla chiesa.
I miei genitori mi avevano iscritto alla “Scuola Elementare Diedo” a Cannararegio, vicino al Campo Santa Fosca. In quella scuola avevo frequentato la prima e la seconda classe, purtroppo in seconda non ero stato promosso agli esami.
Della casa dove ho abitato mi rimane un buon ricordo, anche se erano avvenute alcune circostanze familiari che costrinsero la mia famiglia ad abbandonare Venezia, per Polcenigo, in Friuli.
Quel periodo lo ricordo con grande piacere, frequentavo la seconda classe elementare con grande piacere. Correvo in bicicletta con mio padre e mi divertivo un mondo. Abitavamo in una splendida villa, dalla signora Maria, una vedova che ci ospitava come fossimo dei parenti. Era meraviglioso!
Ritornando a Venezia ho dovuto cambiare ben quattro appartamenti a Castello. Ho abitato, in Calle della Pietà, vicino alla Chiesa dei Greci, era bellissimo, ho un grande ricordo di quel posto. Ho frequentato l'“Elementare Diaz”, alla classe terza, di fronte al Ponte del Diavolo.
La quarta elementare e la quinta le ho terminate alla mia vecchia scuola Diedo a Santa Fosca, con il maestro Agostino Torre, amante della musica, pianista e pittore di grande talento e particolarmente sensibile alle arti.
Io frequentavo, anni addietro, anche il figlio, ora non più vivente, Giorgio fotografo e di grande cultura e avevo collaborato per un progetto fotografico, con mostra, sulle fontane veneziane di Santa Croce con delle mie fotografie, assieme ad altri fotografi.
Secondo il mio maestro Torre, io dovevo continuare gli studi medi e superiori alla scuola d’arte, ai Carmini, come aveva fatto un mio compagno di classe e amico, Gianni Rinaldo, di famiglia d’artisti veneziani.
Io avrei anche voluto iscrivermi al Conservatorio di Venezia per apprendere la carriera musicale d’organo e composizione. Nulla di tutto questo.
Terminato l’Avviamento commerciale, ho studiato con sufficiente passione, all’Istituto Alfieri di Venezia, in Campo Santa Maria Materdomini Ragioneria. Ho sostenuto per tre anni esami a Galatina, in Puglia, terminando con l’esame finale presso l’Istituto Tecnico Commerciale di Lecce. Quella città la ricordo con vivo piacere e anche Galatina e il Convitto Pietro Colonna, dove soggiornavo nei mesi estivi, con amici veneziani e durante gli esami.
Negli anni del Sessantotto mi trasferii alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, sempre a Ca’ Foscari, studiavo Lingua e Letteratura Inglese. Ricordo il primo esame universitario sostenuto con il prof. Nereo Vianello di Bibliografia e Biblioteconomia, con voto trenta e lode, un grande successo! Che mi rimane sempre impresso nella mia mente. Rammento sempre con affetto e simpatia, il mio professore, avendo anche frequentato un Corso su quell'insegnamento alla Sovrintendenza Bibliografica per il Veneto, diretto dal professor Vianello.
Avrei forse potuto frequentare un corso per bibliotecario in modo d’inserirmi in qualche biblioteca, nulla di tutto questo.
A lingue ho sostenuto molti esami di varie letterature straniere con professori molto noti, per citarne alcuni: Cini, Meregalli, Mittner, Hickey e tanti altri che ricordo con affetto.
Mi trovo, comunque, a possedere migliaia di libri nel mio appartamento, nonostante io abbia donato un’infinità di libri ad una biblioteca e a qualche amico. Io i libri li ho sempre comprati, anche dai poeti.
Tutto questo è nato dal mio amore per gli studi in generale, anche se il mio percorso scolastico è stato in un certo senso “doloroso”.
Nel 1971, “come per incanto” mi sono iscritto a Lettere e Filosofia, a Venezia, a San Sebastiano. Otto esami di lingue non mi son o stati riconosciuti e do dovuto sostenere altri dodici in modo di poter terminare gli studi sostenendo l’esame di laurea nel 1978, un po’ in ritardo, rispetto al normale.
Avendo sostenuto l’esame di Storia dell’arte moderna con il professor Pietro Zampetti, con esito massimo e la lode, mi era stata proposta dal professore una tesi sul Vedutismo veneziano, considerato il mio amore per Venezia. Successivamente egli si trasferì in altra università, ad Ancona, città dove era nato.
Ricordo sempre con grande affetto quel professore, un docente conosciutissimo in Italia e all’estero per i suoi studi d’arte sul Cinquecento e Settecento italiano e soprattutto veneziano.
In seguito, continuai gli studi con il professor Terisio Pignatti originario di Quistello di Mantova, uno studioso d’arte di fama internazionale.
Mi sono laureato nel 1978 sostenendo una tesi, proposta al docente da me, sull’opera di Giovan Francesco Costa dal titolo: “Delle delicie del fiume Brenta espresse ne’ palazzi e casini situati sopra le sue sponde dalla sboccatura nella laguna di Venezia fino alla città di Padova, disegnate ed incise da Gianfrancesco Costa architetto e pittore veneziano”.
Alla discussione della tesi di laurea, era presente, in assenza del professor Pignatti, il docente Manlio Brusatin, architetto studioso anche del vedutismo veneziano.
Il voto di laurea s’abbassò, a causa di un esame che mi fece diminuire, così, la media. Era tutta colpa mia!
Dopo la laurea ho insegnato in varie scuole medie e superiori, nel territorio veneziano.
Sono stato a Murano, alle medie dove ho potuto conoscere la nota studiosa Romana De Carli Szabados, la preside della scuola. Ed Ho collaborato nella scuola muranese organizzando una manifestazione di poesia con poeti ben conosciuti. Ho insegnato anche Storia dell’arte in un liceo privato, per breve tempo, all’Istituto Statale d’Arte e Materie letterarie al Liceo Artistico Statale di Venezia.
In quel liceo ho conosciuto artisti di grande talento e di grande fama, diventati miei cari amici.
Mi sono abilitato, in seguito a Milano, in un concorso per le scuole superiori in Materie letterarie e Storia, ottenendo un discreto voto.
Con l’abilitazione ho potuto insegnare Italiano e Storia, presso “l’Istituto Tecnico Industriale Statale Volterra” a San Donà di Piave per parecchi anni, fino al 2009, epoca nella quale ho terminato il mio incarico d’insegnamento.
Di quell’epoca ricordo, con vivo piacere, il preside Paolo Tuppo di Mestre il quale m’incaricò di organizzare degli eventi scolastici di poesia, io avevo fatto invitare il poeta veneziano Mario Stefani, insegnante ben conosciuto in Italia, ora defunto. Mi piaceva coordinare a scuola qualche attività e il preside aveva compreso i miei interessi culturali, avendo con gli studenti creato una silloge poetica con le loro poesie, in varie copie. Ex studenti di quella scuola ancora si ricordano di me.
Ho amato e studiato, fin da ragazzo il vedutismo veneziano e gli artisti che hanno operato nella città nei vari secoli, sia pittori, fotografi di tutti i tempi diffondendo al mondo con le loro opere la bellezza e la singolarità della città.
Mi sono dedicato, con viva passione, all’organizzazione di associazioni culturali di poesia a Venezia, ma non solo ho partecipato alle manifestazioni dell’Associazione Musicale Veneta a San Teodoro, a Venezia, creata dal Maestro Enzo Caramel, ora defunto, docente nella scuola e cultore dell’arte pianistica. Io appartenevo al Direttivo.
In quegli anni avevo creato con il poeta, patrizio veneziano Alessandro Federico Barbaro e lo scrittore Giorgio Naccari all’Associazione Giovani Scrittori Veneziani.
L'associazione venne chiusa poco tempo dopo per mancanza di collaborazione fra i soci.
Ho creato un Centro Culturale Nazionale di Poesia ed ho organizzato un “Omaggio al Poeta Ezra Pound”, dopo la Sua morte, presso la Casa di Venezia, dove Egli viveva. Un professore noto in Irlanda accennò alle opere alla vita del noto poeta e scrittore americano.
Sono stato il coordinatore, presso una nota birreria di Rialto, a Venezia, di un incontro con vari poeti veneziani, ben conosciuti in Italia e all’estero per creare una nuova associazione culturale di poesia.
Alla riunione il patrizio Paolo Renier, scrittore, storico e poeta veneziano, propose di creare l’Associazione di “Poesia Venezia”. Egli venne così eletto presidente all’unanimità.
In un primo periodo l’Associazione si riuniva alla Scoletta di San Zaccaria.
In seguito furono eletti altri due presidenti, Domenico Simi de Burgis, professore di materie nautiche, Mario Ancona, poeta e giornalista e ultimamene in questi anni il medico-poeta professore Gino Pastega.
L’associazione funzione sempre e organizza a Venezia la “Giornata Mondiale della Poesia” il 21 Marzo. Anche quest’anno la figlia Giovanna ha realizzato, assieme ad altre persone, tramite il Club dell’Unesco la giornata della poesia, con la presenza di molti poeti italiani, di studenti e personalità della cultura, membri dell’università veneziana.
Diversi anni fa ho organizzato un incontro di poesia, “Incontro poetico ‘81”, a Mestre alla “Trattoria alla Vida”, per presentare un’antologia di poeti veneziani. Alla presentazione, con sommo piacere, c’era anche il caro professore di Storia dell’arte Guido Perocco. La Vida si trovava dove ora c’è la Centro Candiani e la Multisala del cinema.
Ricordo, con grande gioia, anche “L’Omaggio a Diego Valeri”, Il poeta nato a Piove di Sacco, residente a Venezia, che io frequentavo e partecipavo ai suoi incontri di poesia a Venezia. L’Omaggio a Diego Valeri era stato organizzato dall’Università Popolare di Mestre a un anno dalla sua morte nel 1977, ed era coordinato da me, io non ero ancora laureato.
La figlia del poeta, Giovanna era presente nella sala Concetto Marchesi di Mestre.
Alla manifestazione erano presenti poeti veneziani molto conosciuti come: Marilla Battilana, Attilio Carminati, Mario Stefani, Alfio Fiorentino Aldo Vianello e qualche altro che ora non ricordo.
La Presidente della fraglia divenne Milena Milani, io ero il Segretario e coordinatore culturale. Il Presidente onorario divenne il Maestro Virgilio Guidi. Le riunioni avvenivano in varie sale a Venezia ed anche, una volta, all’Ateneo Veneto.
A San Donà di Piave, un amico del posto, mi aveva, tempo addietro, incaricato di organizzare un Premio nazionale di poesia in ricordo di Lisa Davanzo un’insegnante nota nella zona per i suoi meriti culturali e sociali.
La commissione, oltre al sottoscritto era composta da alcuni poeti veneziani noti. Il presidente era il prof. Gianfranco Cecchinato di San Donà di Piave
Ho fatto parte dell’Associazione culturale Gianfrancesco Costa, presieduta dal professor Andrea Paladin. Ero uno dei membri del direttivo. Dopo varie manifestazioni, di un certo livello, l'Associazione non ha continuato nell'attività culturale, peccato!
Non erano presenti i poeti invitati Carlo della Corte, Ferruccio Brugnaro e il presidente dell’Associazione Scrittori Veneti Ugo Fasolo, impegnati, forse, quel giorno.
Il presentatore della serata poetica in ricordo del poeta era il professor Tullio Roffarè, noto dantista storico della letteratura italiana e poeta veneziano, preside di scuola superiore.
Le poesie di Valeri furono lette dagli attori Roberto Milani e Gianni Moi, molto conosciuti e apprezzati nei teatri italiani.
A rappresentare l’Università Popolare di Mestre era la vicepresidente, la Signora Ganassin di Mestre. Nel palco assisteva anche la dottoressa Tiziana Baracchi del direttivo dell’Associazione culturale mestrina.
Rammento, con gioia, anche il periodo della “Fraglia Veneta dei pittori e poeti veneziani” l’associazione culturale che ripristinava la vecchia Fraglia dei pittori Veneti d’altri secoli. Milena Milani, la famosa scrittrice italiana m’incoraggiò a inserire anche la sezione dei poeti. Anche nel Novecento era risorta una fraglia di pittori a Venezia, con lo scopo di organizzare mostre e con lo scopo stare assieme, in lieta armonia.
Qualche anno fa mi ero iscritto al Centro Francescano di Cultura a Marghera, dove ho potuto assistere a manifestazioni di poesia e far parte più volte delle commissioni per il Premio nazionale di poesia, sia per la poesia che per l’arte, presso la biblioteca civica. Il presidente dell’associazione era il mio caro amico Gianfranco Vianello, veneziano residente a Marghera.
Nella sede associativa fu presentato il poeta veneziano Aldo Vianello, di origine pellestrinotta.
Nella stessa sede fu organizzata, qualche anno fa, una manifestazione della “Giornata Mondiale della Poesia 2 Ottobre”. Erano presenti, oltre al sottoscritto, il presidente Gianfranco Vianello, Domenico Simi de Burgis, presidente dell’Associazione di poesia, La poetessa Giorgia Pollastri ed una lettrice di Mestre ben conosciuta. In quell’occasione, il presidente Simi de Burgis donò al Centro Francescano una medaglia del Capo dello Stato di allora.
A Venezia, essendo stato uno dei primi soci dell'Associazione, sono stato eletto Vicepresidente della Giornata Mondiale della Poesia 2 Ottobre, Presidente Domenico Simi de Burgis e primo Presidente Onorario il notissimo poeta italiano Mario Luzi. Dopo diverse manifestazioni in Italia e all'estero, a Parigi, l'Associazione anche senza una sede ufficiale a Venezia, continua con la sua attività.
Nel tempo, ho pubblicato varie raccolte di poesia e sono stato inserito più volte in antologie, a Venezia e in Italia.
Alcune delle mie poesie sono state tradotte in lingua romena, spagnola e inglese.
Sono apparsi due volumetti con vari poeti veneziani sia in Romania che in Spagna.
Il prof. Stefan Damian, noto traduttore romeno, aveva curato la traduzione dell’antologia apparsa anche in Romania. Il testo fu presentato all’Ateneo Veneto di Venezia.
Anche un notissimo poeta ed amico italiano, Paolo Ruffilli, mi pregò di consegnare mie poesie che vennero lette in una nota università in Spagna.
In Romania ho potuto conoscere vari poeti, scrittori, attori di teatro, critici d’arte e musicisti.
Sono stato uno dei primi frequentatori dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. Ho conosciuto tutti i direttori dell’Istituto.
Ho collaborato più volte all’organizzazione e alla diffusione dell’Istituto.
Con il primo direttore, Coriolan Babeți, ho collaborato e presentato un testo di poesia del poeta Marin Sorescu, presente in sala, noto poeta di fama nazionale, ben conosciuto in Europa e oramai scomparso.
Sempre all’Istituto Romeno, all’epoca del professor Ion Bulei, terzo direttore, mi è stata dedicata una serata poetica per i miei “Quarant’anni di poesia”, con la presenza del direttore, e di altri dirigenti dell’Istituto. A presentarmi furono i professori: Domenico Simi de Burgis, Salvatore Cusumano, Andrea Paladin e il sacerdote poeta Luigi Trevisiol.
Le mie poesie vennero lette dall’attrice di teatro Margherita Stevanato. Dopo le poesie seguì un concerto di musica.
Sin dall’età giovanile ho frequentato vari poeti, pittori, scultori e grafici veneziani, ma anche alcuni fotografi conosciuti.
Ho sempre seguito la Biennale Internazionale d’Arte di Venezia e sono stato invitato a partecipare a una manifestazione di poeti provenienti da tutto il mondo, su invito di Nereo Rotelli, famoso architetto e artista, amante della poesia e di Adam Vaccaro, poeta di Milano. Alla Biennale avevo letto una mia poesia lapidaria assieme ai poeti invitati. Avevo assunto anche l’incarico di inserire alcuni amici poeti veneti.
Negli ultimi anni ho presentato a Venezia, presso la Sala espositiva d’Arte di Renata Carlotto, una bravissima pittrice a San Stae, alcuni artisti stranieri, soprattutto russi e ucraini, ma anche italiani. La curatrice delle mostre era l’amica lituana Loreta Larkina che vive da molti anni in Italia.
Ho potuto operare in campo fotografico fin da ragazzo, con varie macchine fotografiche, anche professionali e particolarmente costose, sia in analogico che in digitale, riprendendo Venezia, i suoi canali, immagini sacre e soprattutto i capitelli di Venezia e della laguna, per lo studio della storia dell’arte, tramonti ed altro.
La mia prima macchina è stata la Comet Bencini II, acquistata a Venezia, quando ero un ragazzino, nel negozio di “Foto Roma” che si trovava accanto al ponte di San Felice, a Cannaregio.
Il negozio si trasferì con il tempo, in Calle Longa giù del Ponte degli Scalzi, ora non esiste più. Ricordo con gioia il giorno dell’acquisto.
Da qualche anno abito a Mestre e non più a Venezia, dove ho deciso di acquistare un appartamento in Via Piave, di fronte alle Suore Canossiane, in cui da bambino avevo frequentato per un po’ di tempo l’asilo.
A Mestre ho amici e qualche parente materno.
In questi anni ho pensato di dedicarmi a tempo pieno alla fotografia di veduta. Opero a Venezia, nelle isole della laguna, in terraferma, alla Riviera del Brenta e nel Veneto, seguendo, in un certo senso, la strada ispiratrice del Maestro Costa, anche se io non sono un architetto, uno scenografo. Non dimentico mai i nostri vedutisti e in particolare il “Grande” Canaletto.
Ho seguito per tanti anni anche la musica, una mia grande passione che dura da sempre. Essa è stata e lo è “motivo di cultura e sublime rilassamento”. Ho suonato la fisarmonica, l’armonium, la tastiera professionale Gem.
Ho composto varie composizioni musicali, solo per mio diletto. Esse sono state motivo di svago momentaneo rilassamento per lo spirito.
In questo momento penso di operare sempre con la fotografia…basta con le dispersioni! Sto stampando varie foto di Venezia che dono a persone amiche e conservo per eventuali mostre. Amo la mia città e la terraferma.
Ora le mie macchine fotografiche mi stanno aspettando e non vedono l’ora che io scatti nuove foto.

Mestre (Venezia), 17 aprile 2018
VEDUTISMO FOTOGRAFICO VENEZIANO
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